Ovaio policistico

Che cos'è l'ovaio policistico?

L’ovaio policistico è una condizione in cui le ovaie presentano numerose piccole cisti (piccoli follicoli immaturi) e possono aumentare leggermente di volume. Spesso si parla di sindrome dell’ovaio policistico (nota come PCOS, acronimo inglese di Polycystic Ovary Syndrome), che è un disturbo ormonale complesso e più ampio, con effetti che vanno oltre l’aspetto ovarico.

La PCOS è una delle cause più comuni di irregolarità mestruali e infertilità nelle donne in età fertile. È caratterizzata da tre principali segni clinici:

  1. Cicli mestruali irregolari o assenti (a volte con ciclo anovulatorio);

  2. Segni di iperandrogenismo, ovvero livelli elevati di ormoni maschili come il testosterone (che possono causare acne, peli in eccesso o perdita di capelli);

  3. Aspetto policistico delle ovaie visibile all’ecografia transvaginale.

Per diagnosticarla è sufficiente la presenza di almeno due di questi sintomi.

Quali sono i sintomi dell’ovaio policistico?

I sintomi dell’ovaio policistico variano da donna a donna, ma possono includere: cicli rari e molto distanti nel tempo, difficoltà nel concepimento, acne persistente, irsutismo (peli in zone tipicamente maschili), aumento di peso o difficoltà a dimagrire e resistenza all’insulina.

Ovaio policistico: cause, diagnosi e trattamento

Le cause precise dell’ovaio policistico non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che giochino un ruolo la familiarità genetica, squilibri ormonali e fattori metabolici come l’insulino-resistenza.

La diagnosi si basa su una combinazione di colloquio clinico, esami ormonali del sangue ed ecografia per valutare la morfologia ovarica.

Non esiste una cura definitiva per l’ovaio policistico, ma si possono gestire i sintomi in modo efficace adottando uno stile di vita sano (alimentazione bilanciata, attività fisica), assumendo la pillola contraccettiva per regolare il ciclo e ridurre i segni di iperandrogenismo, utilizzando farmaci specifici per la fertilità se si desidera una gravidanza e sottoponendosi a terapie per la resistenza insulinica.