Il pH vaginale è un indice che misura l’acidità dell’ambiente interno della vagina. Si esprime su una scala da 0 a 14, dove valori inferiori a 7 indicano un ambiente acido, valori pari a 7 indicano un ambiente neutro e valori superiori a 7 indicano un ambiente basico o alcalino.
In condizioni normali, il pH vaginale è acido, con valori compresi tra 3,8 e 5. Questo valore è fondamentale per mantenere in equilibrio la flora vaginale e proteggere da infezioni.
Un pH vaginale acido favorisce la presenza dei lattobacilli: batteri "buoni" che producono acido lattico e difendono la vagina da germi patogeni, funghi e batteri dannosi. Quando questo equilibrio si altera, si può creare un ambiente favorevole allo sviluppo di patologie e disturbi come vaginosi batterica, micosi vaginale (come la candida), cistiti ricorrenti, secrezioni vaginali anomale o maleodoranti, irritazioni e fastidi intimi.
Il pH vaginale può variare nel corso della vita e in base a diversi fattori come età, gravidanza, rapporti sessuali, uso di antibiotici o lavande intime aggressive, infezioni vaginali o infiammazioni, squilibri ormonali, come quelli legati alla sindrome dell’ovaio policistico o all’uso della pillola contraccettiva.
Per mantenere in equilibrio il pH vaginale, è consigliabile:
Esistono anche test per misurare il pH vaginale da fare in autonomia, utili in caso di sintomi come bruciore, prurito o cattivo odore. In caso di sintomi anomali, non esitare a contattare il ginecologo.